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Io e mio marito desideravamo un figlio. Ho partorito Simone, ed ho pensato di aver compiuto l'esperienza piu' difficile e importante della mia vita...
 

...invece il giorno che mi hanno dimesso dall'ospedale ho compreso che da li iniziava l'esperienza piu' significativa della vita: accudire, crescere e educare nostro figlio.

Simone al sesto mese d'eta' era flaccido, non reggeva il capo e non aveva interesse per nessun oggetto. Segnalandolo al pediatra, mi ha tranquillizzato assicurandomi che i bambini possono avere fino al nono mese una variazione di maturazione muscolare; per noi non fu cosi' e Simone fu ricoverato in ospedale.

Abbiamo da subito iniziato la stimolazione consigliata dall'USL: 2 sessioni di 50 minuti la settimana. Non accettavo i lenti miglioramenti e non riuscendo a darmi pace, dopo una pausa, ricominciamo le ricerche ospedaliere per la sua diagnosi, lo scopo principale era trovare una stimolazione adatta ai problemi che insorgevano con l'eta'.

Arriva il natale 2000, passiamo le festivita' in montagna in compagnia di altre famiglie d'amici ed ho tutto il tempo per leggere un libro consigliatomi alcuni mesi prima da un'amica che ha una bambina cerebrolesa. Quando arrivo ai capitoli 8 e 9 del libro scritto da Glenn Doman dal titolo "Cosa fare per il Vostro bambino cerebroleso", come uno shock capisco di aver sbagliato tutta la terapia di Simone fino a quel momento. I bambini cerebrolesi non guariscono spontaneamente, ma ogni giorno retrocedono se non curati adeguatamente.

Per avere dei chiarimenti telefono al Centro Europeo in Italia. Nel febbraio 2001 io e mio marito frequentiamo il corso per genitori tenuto dallo staff Doman a Tirrenia (PI). Davanti a noi si apre una porta da dove proviene una luce chiamata "speranza".

Torniamo a casa entusiasti, ritiriamo Simone dalla scuola materna e dalle terapie. Chiedo un colloquio con la neuropsichiatra, che lo ha seguito fino a quel momento e Le comunico la nostra intenzione di aderire al nuovo programma. Dopo ogni tentativo di dissuadermi dal fare questa scelta, perche' secondo Lei "avrei rovinato il bambino", ho chiesto che cosa mi consigliava in alternativa perche' ero troppo insoddisfatta. L'unica risposta e' stata: "Se avessi la soluzione per la malattie cerebrali, ci sarebbe la fila fuori della porta"; con questo ha solo rafforzato la nostra decisione .

Mio marito Alessandro ed io ci siamo sentiti estremamente soli, non riesco descrivere che peso di responsabilita' ci siamo accollati. Quanta tristezza, amarezza, pianti, rabbia. Mi sono ritirata dal mio incarico lavorativo ed il 20 agosto 2001 ottengo la prima visita dello staff, presso gli Istituti per il raggiungimento del potenziale Umano, volando a Philadelphia. Piu' il dolore e' grande, piu' e' stata forte la volonta' di superarlo. Ho dato in una settimana una svolta radicale alla mia esistenza.

Per ogni mamma che aspetta e concepisce un figlio, il primo desiderio assoluto e' che sia sano. Io mi sono chiesta tante volte perche' e' capitato a noi? La risposta puo' solo avvenire a livello spirituale, pensando che e' stato stabilito un incarico da Dio da portare a termine nella vita terrena e per noi due genitori e' stata richiesta quest'incredibile prova d'amore.

Con l'aiuto anche del nostro parroco ho circa 20 tenaci volontari, che si alternano presso la nostra abitazione e cosi siamo in grado di eseguire tutto il programma giornaliero. Simone accetta con piacere tutte le loro attenzioni e ricompensa socievolmente. Ogni 6 mesi frequentiamo gli Istituti per avere informazioni nuove, tramite le conferenze e in particolare per rivedere la terapia adeguata all'evoluzione neurologica di Simone. Siamo ormai giunti a 10 anni di programma; possiamo considerarlo uno stile di vita.

Il metodo Doman e' impegnativo, basato sulla frequenza, intensita' e durata; per continuare bisogna avere carattere e volonta', caratteristiche che per fortuna gia' mi appartenevano, mentre l'abbondante pazienza l'ho dovuta apprendere col tempo e in questo Simone e' stato per me un grande maestro. Non posso negare di avere dei momenti di pianto e sconforto, la mia fortuna principale e' mio marito che, con il suo amore, mi fa sempre ritrovare la forza ed il coraggio nell'attimo di smarrimento. Il mio unico rimpianto e' di non avere iniziato prima il metodo Doman.

Quando mi viene chiesto se vale veramente la pena spendere tutto questo tempo per Simone, io rispondo che e' il migliore investimento che potessi scegliere. Di fronte ad un impegno di alcuni anni della mia vita non c'e' migliore risultato che rendere autonomo mio figlio e proporgli una vita degna di essere vissuta.

Questa esperienza di vita ha formato una crescita famigliare portando nella nostra unione tanta forza per continuare il percorso intrapreso, insegnandoci che e' importante avere un giusto atteggiamento verso ogni piccolo aspetto della vita. Nel maggio 2005 abbiamo coronato il nostro sogno d'amore con la nascita della tanto desiderata Carolina.

Simone ci insegna quotidianamente a non dare mai per scontato nemmeno un banale gesto naturale del corpo e che la perseveranza viene sempre premiata, l'arrivo di Carolina lo consideriamo il radioso e speciale dono di un nostro costante e personale impegno: credere nella vita e nella forza dell'Amore. CLAUDIA

 

 
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